Partendo da uno dei valori che ritengo fondamentali per il nostro Ateneo, ovvero quello di mettere la persona al centro, già esplicitato in premessa a questo programma, ritengo importante portare alla vostra attenzione alcune riflessioni sul corpo docente e sul personale tecnico e amministrativo, che considero prioritarie in ottica di lavoro, welfare e benessere lavorativo. Con riferimento all’organizzazione si rimanda al capitolo dedicato (si veda Sezione Organizzazione).
Personale docente
La ricerca è il motivo principale che ha determinato la scelta dei/delle docenti di UniTS di lavorare all’Università. Questa passione e dedizione li porta a impegnarsi nel fare ricerca e nel trasferire la conoscenza agli studenti e alle studentesse, nonché alla società. Perdere questo ruolo vuol dire perdere l’essenza del lavoro di docente e ricercatore. Ognuno può, in alcune fasi della propria carriera, dedicarsi anche agli aspetti gestionali dell’Istituzione: è un impegno fondamentale per consentire il funzionamento del nostro Ateneo che – non dimentichiamolo – è una comunità autogestita, dotata di ampia autonomia. Ma l’attività amministrativa non deve sopraffare il nostro lavoro. In sintesi:
• Il focus sulla ricerca e sulla didattica deve essere un punto fermo nell’attività lavorativa del personale docente: migliore ricerca vuol dire far crescere l’Ateneo e offrire una didattica di qualità; migliore didattica si traduce in un servizio migliore ai nostri studenti e studentesse.
• Non sovraccarichiamo il personale docente di attività amministrativa: distinguiamo tra ciò che è richiesto dalla normativa vigente e ciò che non lo è e può essere eliminato oppure semplificato. Questo vuol dire analizzare cosa possiamo fare per semplificare, ridurre o velocizzare l’attività amministrativa, in modo da lasciare più tempo alla ricerca e al servizio a studenti e studentesse.
Digitalizziamo, dematerializziamo e semplifichiamo, anche utilizzando gli strumenti dell’AI (vedi Sezione Transizione Digitale). Non chiediamo di inserire informazioni che possono essere già disponibili nei database di Ateneo.
• Prevediamo azioni di Teaching Buy Out, con una riduzione del carico didattico che può essere prevista non solo per gestire un progetto competitivo finanziato ma anche, in alcuni casi, per preparare un progetto competitivo finanziato.
• Favoriamo i semestri / anni sabbatici, per potenziare la ricerca e favorire le collaborazioni internazionali dei nostri ricercatori e ricercatrici.
• Favoriamo una politica di reclutamento attenta, condivisa e di qualità, attenta sia ai/alle giovani che alle progressioni di carriera (vedi Sezione Risorse e Infrastrutture).
Personale amministrativo, tecnico-scientifico, bibliotecari e collaboratori esperti linguistici
Nei prossimi anni l’attenzione all’organizzazione e al benessere dovrà essere più elevata, con una visione di lungo termine in grado di ottimizzare la struttura in termini di funzionamento, razionalizzazione e benessere complessivo, rispetto il quale esprimo la volontà di valorizzare ulteriormente il ruolo e l’ascolto del Comitato Unico di Garanzia (CUG), come è stato evidenziato nella Sezione Sostenibilità a cui si rimanda. In linea con questi obiettivi, andrà fatta un’attenta politica di reclutamento per la quale si rimanda alla Sezione Risorse e Infrastrutture.
• La struttura andrà monitorata per far fronte a situazioni critiche di mancanza di personale, per gestire anticipatamente eventuali uscite programmate e garantire un passaggio di consegne adeguato, per evitare carichi di lavoro troppo elevati che determinano frustrazione e malessere. In particolare, con riferimento ad alcune funzioni di back office, è molto importante avere contezza di specifiche professionalità maturate, che potrebbero venir meno in caso di pensionamento, senza garanzia di un adeguato passaggio di consegne.
• Va analizzata la modalità e la tipologia di lavoro: in alcuni uffici, spesso già colpiti da un depauperamento del personale, servono persone dedicate ad alcune attività specifiche che sono cruciali per il corretto funzionamento dell’Ateneo.
• Nelle scelte organizzative, sia per le nuove assunzioni che per i trasferimenti interni, sarà sempre importante prendere in considerazione i titoli di studio, le professionalità e le inclinazioni delle persone.
• Ci devono essere chiarezza, condivisione e soddisfazione relativamente ai sistemi di incentivazione e dobbiamo essere in grado di valorizzare chi lo merita.
• Una riflessione ampia e condivisa dovrà essere attivata sul sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa, in modo da evidenziare eventuali limiti dell’attuale sistema e apporre le necessarie modifiche ai parametri utilizzati, per garantire una più equa valutazione di tutto il personale dell’Ateneo.
• Anche ai fini delle PEO e PEV, proporrò possibili modifiche dei parametri che riconoscano il contributo apportato dalle diverse professionalità del personale tecnico–amministrativo e bibliotecario.
• Un’attenzione particolare deve essere rivolta al personale del settore tecnologico-scientifico, che va maggiormente valorizzato. Si tratta di personale altamente qualificato, coinvolto nella gestione di laboratori e di servizi, imprescindibile per garantire il mantenimento, funzionamento e gestione delle strumentazioni. Questo personale va motivato e attenzionato su vari fronti. Innanzitutto, in termini di numerosità del personale, che va correlato al numero di strumenti e di strutture da gestire. Di recente, si è anche aperta la possibilità di avere dei tecnologi a tempo indeterminato, opportunità che potrebbe essere adeguatamente sfruttata. Inoltre, è fondamentale la loro valorizzazione nell’organizzazione dell’Ateneo, sia in termini di posizioni organizzative che di formazione: quest’ultima deve essere continua, di qualità e dotata di un budget dedicato. Infine, il personale tecnico potrebbe favorire la crescita delle attività in conto terzi, area da potenziare e già delineata nella Sezione Impegno Pubblico Sociale – Terza Missione.
• Va posta molta attenzione a garantire una numerosità adeguata del personale delle biblioteche, figure che supportano la didattica, la ricerca e le attività di impegno pubblico e sociale e della terza missione, non solo garantendo l’accesso alle risorse in particolare da parte di docenti e della componente studentesca, ma anche in grado di gestire la nostra casa editrice EUT Edizioni Università di Trieste, che negli ultimi anni è stata preziosa nelle diverse attività dell’Ateneo.
• In modo analogo, va valorizzato il ruolo dei Collaboratori Esperti Linguistici (CEL), sia mirando all’uniformità della tipologia dei contratti, sia rendendo autonomo il Centro Linguistico di Ateneo.
• Sarà importante ripensare l’organizzazione con una spinta al cambiamento, anche premiando il merito in modo innovativo, ad esempio non solo in base al raggiungimento degli obiettivi a livello individuale, ma valorizzando i risultati di una squadra che ha raggiunto assieme gli obiettivi strategici prefissati, lavorando con entusiasmo e a ritmi sostenuti.
• Dobbiamo mantenere alta la qualificazione del personale: la formazione, se di qualità, rappresenta un prezioso investimento sulle persone. Fondamentale è anche la formazione per i nuovi assunti, già sopra richiamata, inizialmente anche utilizzando corsi online sviluppati ad hoc per consentire fin dal primo giorno l’apprendimento delle procedure di base per poi passare a una formazione in presenza più approfondita e mirata sulla specifica mansione della persona.
• Nel nostro Ateneo esistono competenze e conoscenze molto elevate: valorizziamo anche la formazione che può essere svolta internamente, sia dai docenti sia da parte di personale amministrativo e tecnico specializzati in alcune funzioni. Questo consentirebbe la realizzazione di approfondimenti per loro natura fortemente integrati con le procedure e le attività di Ateneo.
Welfare e benessere lavorativo
In un’organizzazione che mette la persona al centro, il tema del welfare e del benessere lavorativo è fondamentale, con la consapevolezza che il miglioramento del welfare non rappresenta un aumento salariale. L’impegno della Rettrice, anche a livello nazionale, deve essere dunque rivolto in primis all’innalzamento delle retribuzioni, anche rispetto all’inflazione. Ma molto può essere fatto anche a livello di Ateneo.
Innanzitutto, è importante la qualità del luogo di lavoro: dobbiamo porre più attenzione all’ambiente fisico, uffici e laboratori, dove lavora il personale docente e tecnico-amministrativo, la cui adeguatezza è fondamentale per garantire benessere lavorativo (si veda Sezione Risorse e Infrastrutture). Adeguatezza non significa soltanto qualità fisica dell’ambiente, ma anche idoneità al tipo di attività svolta: si pensi ad esempio a uffici dove il tipo di attività svolte richiedono riservatezza (ad esempio per lo svolgimento di colloqui personali), oggi localizzati in strutture open space.
Benessere vuol dire anche creare un clima di fiducia, responsabilizzazione e impegno: ritengo importante, nelle attività che lo consentono, rispettare le richieste di smart working e mettere in atto tutte quelle misure di conciliazione vita – lavoro che migliorino la vita di tutti/e in un contesto di fiducia e di responsabilizzazione sul raggiungimento degli obiettivi.
Inoltre, nei prossimi anni dobbiamo potenziare, in sede di contrattazione integrativa, il welfare di Ateneo, portandolo al livello di quello offerto da numerosi altri Atenei italiani, sempre tenendo conto che l’accesso a molti benefici dovrà essere rapportato all’ISEE.
Le scelte dovranno essere compiute in un contesto interno dove esiste una regolamentazione, un accordo sindacale sul Welfare e una commissione chiamata a valutare le richieste pervenute rispetto ai criteri definiti nel Contratto collettivo integrativo di Ateneo. In questo contesto, migliorare il welfare vorrà dire consentire un crescente accesso, con completa detassazione, a un ampio spettro di servizi legati alla salute, alle diverse esigenze legate ai trasporti, all’istruzione, allo sport, alla spesa, agli asili nido, alle residenze per anziani, a baby sitter e badanti, ecc. In particolare, valuteremo l’attivazione di convenzioni con piattaforme quali Edenred, che favorisce il welfare aziendale dando accesso ad un network con oltre 65.000 strutture.
Infine, promuoviamo la qualità delle relazioni sindacali interne, valorizzando sempre il dialogo costante dell’amministrazione con i rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici, per affrontare e risolvere al meglio le eventuali criticità che progressivamente dovessero emergere.
Vista l’importanza delle persone che lavorano all’interno del nostro Ateneo, verrà nominato una Prorettrice ai Rapporti con il Personale, al Welfare e alle Relazioni Sindacali.