Donata Vianelli

84 Molto dovrà essere fatto per rendere la nostra struttura più moderna, accogliente e decorosa. I nostri edifici, rappresentano il primo biglietto da visita per chi viene in visita nel nostro Ateneo: i futuri studenti e studentesse, spesso con le loro famiglie, i visiting, i futuri ricercatori e ricercatrici, i diversi attori che operano sul territorio. Opere pubbliche e ristrutturazioni Per quanto riguarda l’edilizia e la manutenzione delle strutture, il Piano dei Lavori Pubblici è stato aggiornato per il triennio 2025-2027, come si evince dalle relative delibere sull’andamento dei processi di esecuzione delle opere di cui all’elenco annuale dei lavori ai sensi dell’art. 48 del Regolamento di Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la contabilità ( pat.units.it/pagina781_atti-di-programmazione-delle-opere-pubbliche.html). Soprassedendo sulle opere attualmente in corso di realizzazione e, in alcuni casi (ad esempio le palazzine F1 e F2 a San Giovanni) ormai concluse e quindi uscite dal piano triennale, l’impegno della futura governance dovrà riguardare le opere che in questo momento sono in una fase di iniziale progettazione. Un’attenzione particolare dovrà essere dedicata soprattutto a quelle opere che andranno a impattare sul trasferimento di gruppi di docenti di alcuni dipartimenti, quali la ristrutturazione dell’edificio Gregoretti 2, destinato a Lingue, e la Riqualificazione dell’aula magna e dei locali siti al II piano dell’Edificio A, ancora in una fase iniziale. Quest’ultimo andrà in particolare ad impattare, tra qualche anno, sull’area giuridica. Avendo vissuto in prima persona le difficoltà di un temporaneo trasferimento in un’altra sede, sarà mia cura far sì che i disagi siano il più possibile contenuti. Sarà da seguire attentamente e in tempi contenuti la serie di interventi necessari per realizzare il ricongiungimento dei/delle docenti del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche (DSCF) in Edificio C11, con la riassegnazione di spazi a favore dei docenti del Dipartimento di Scienze della Vita (DSV) in uscita, con ipotesi di sviluppo di un polo bio-ambientale nel comprensorio di San Giovanni, negli spazi della palazzina W. Per quanto riguarda le opportunità che possono essere offerte negli edifici di Porto Vecchio, esse rappresenterebbero un valore aggiunto per l’Università di Trieste, che potrebbe creare un polo universitario con laboratori innovativi e con attività sia di ricerca che di formazione. Ci sarà il mio impegno nel portare avanti il progetto, mantenendo tuttavia elevata l’attenzione ai costi di cui UniTS potrà essere chiamata a farsi carico. Per quanto riguarda l’assetto logistico e infrastrutturale del Dipartimento Clinico di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (DSM), attualmente esso utilizza, in modo esclusivo o condiviso, diversi spazi di competenza di ASUGI. L’impiego di queste strutture per attività didattiche, di ricerca e assistenziali assume un ruolo strategico nell’ottica di una crescente integrazione tra i due Enti. Nello specifico, INFRASTRUTTURE RISORSE E INFRASTRUTTURE /

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