Donata Vianelli

83 gli abbandoni che attualmente sono ancora elevati. Questo non vuol dire diminuire la qualità ma piuttosto potenziare l’orientamento in itinere con progetti di tutorato strutturati, analisi dei motivi di abbandono, supporto agli studenti e alle studentesse. Risultati della ricerca (60% quota premiale FFO): come è stato fatto negli ultimi anni, bisogna monitorare costantemente i risultati della ricerca e migliorare la qualità diffusa della ricerca in Ateneo adoperandosi in modo concreto per il coinvolgimento di tutti i ricercatori, in modo da poter ottimizzare i risultati della VQR. Gli esiti della VQR 2020-2024, che saranno resi noti alla fine di quest’anno, determineranno l’FFO di una larga parte del mandato della nuova governance, ma è ovvio che si lavorerà in maniera assidua per migliorare ulteriormente la nostra performance. Reclutamento (20% quota premiale FFO): è fondamentale mantenere un reclutamento di qualità, guardando ai risultati della ricerca ma senza dimenticare che l’Ateneo crea valore nel lungo periodo anche grazie alla dedizione alla didattica, agli studenti, e all’impegno istituzionale e di IPS-Terza Missione, attività che ritengo debbano sempre costituire importanti elementi di valutazione del profilo di un ricercatore. Valorizzazione dell’autonomia responsabile (20% quota premiale FFO): la scelta, come facciamo ogni anno, va fatta con molta attenzione, individuando obiettivi che siamo quasi certi di poter raggiungere, tra quelli indicati e relativi alla qualità dell’ambiente della ricerca, alla qualità della didattica e alle strategie di internazionalizzazione. Sempre sul lato dei proventi, sarà importante la responsabilità e l’impegno di tutti nell’identificare canali di finanziamento pubblici e privati che potranno essere finalizzati in particolare alle attività di ricerca, all’innovazione della didattica, all’IPS-Terza Missione e ai servizi offerti dalla nostra Università. L’impegno dovrà essere incentivato rendendo più favorevoli lo svolgimento di progetti di ricerca e di attività retribuite a favore di soggetti terzi, nonché impostando un’attività di fund raising strutturata. Le attività di fund raising potranno essere finalizzate anche a progetti che nascono da idee di studenti e studentesse, docenti e personale tecnico-amministrativo. Saranno idee di ampio respiro che in alcuni casi potranno trovare riscontro e apprezzamento non solo all’interno del nostro Ateneo ma anche nel territorio. Costi e investimenti Sul fronte dei costi e degli investimenti, ritengo che priorità debba essere data: • alla ricerca, ovvero fondi, dottorati e scuole di specializzazione, laboratori; • ai servizi agli studenti e studentesse, con ambienti di studio e di socializzazione, internazionalizzazione, strumentazione digitale e licenze; • ai servizi e alle strutture, ovvero in generale a progetti in grado di migliorare il benessere della comunità universitaria; • alla formazione del personale per il quale sarà importante redigere un piano di qualità in linea con lo sviluppo delle strategie e delle specifiche esigenze segnalate sia dal personale docente che tecnico-amministrativo; • alla didattica sostitutiva in particolare per alcuni CdS che hanno bisogno di conoscenze specialistiche e dove i professori e professoresse a contratto rappresentano spesso il legame con il mondo delle professioni. Per quanto riguarda l’impiego delle risorse per il reclutamento, di cui si è già parlato all’inizio di questa sezione, è a tutti noto che ci saranno stretti vincoli almeno per i prossimi due anni. Su questo punto è quindi importante eseguire un continuo monitoraggio e procedere a immediate azioni di reclutamento compatibilmente con la programmazione economico – finanziaria. Peraltro, il ricambio generazionale può comunque darci la possibilità di creare nuove posizioni anche grazie al diverso trattamento economico dei nuovi assunti. RISORSE E INFRASTRUTTURE /

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